sabato 14 dicembre 2013

La nota stonata

Immaginatevi di essere ad un concerto, sentite l'armonia tra i vari strumenti, ogni pezzo suonato alla perfezione. Finisce il concerto e quello che vi rimarrà sarà che avete assistito ad un bel concerto, uno dei più belli magari. Ma se in quel concerto ci fosse stato uno solo dei musicisti che in uno dei molti brani avesse sbagliato una sola nota? Il concerto non sarebbe stato più così bello e l'unico ricordo di quella serata sarebbe quell'unica nota stonata che non si è voluta adeguare alle altre.
La vita non è tanto diversa, le persone e le situazioni formano il concerto, nessuno si ricorda del DO o del SOL messi nel posto giusto, ma l'unica nota fuori posto si. Non vuol dire che il MI sia una nota sbagliata o incapace, solo che al posto del  DO in quel momento non ci stava, forse è arrivato troppo presto o troppo tardi. In un'altra sequenza nessuno lo avrebbe notato, ma si è trovata li, avrebbe voluto suonare diversamente ma non poteva. Lei però era perfetta, intonata, ma non ci stava nel contesto.
Le persone sono tutte diverse a volte ci possiamo trovare in un posto o in un momento in cui tutti vanno in "armonia" e noi invece no, perché noi agiamo come è nella nostra natura, non siamo sbagliato ne tanto meno valiamo meno delle altre note, forse dobbiamo trovare ancora la sequenza giusta.
Certo le persone si ricorderanno di noi perché tutti si ricordano della nota stonata, in bene o in male... e visto che nel mondo c'è tanto male, le note stonate stanno diventando le poche cose buone... forse se le prendessimo tutte assieme vedremmo che fanno parte dello stesso spartito, erano scivolate via o forse qualcuno le ha messe in quello sbagliato.
Per tutti quelli che si sentono così, stonati rispetto la società, io faccio il tifo per voi, io sono stato chiamato così da una professoressa quando andavo alle medie, lei pensava di offendermi, ma aveva ragione: io sono la nota nello spartito sbagliato, preferisco di gran lunga esserlo ed essere ricordato piuttosto che conformarmi a qualcosa che non sento ed essere parte del sottofondo.
E quando troveremo le altre note? Sarà una gran bella musica, come non si è mai sentito prima.


Ci sono molti autori che hanno parlato di come e perché essere sestessi, di seguito un paio che vale la pena dare un occhiata:
 Essere se stessi
   
 La fatica di essere se stessi

giovedì 17 ottobre 2013

Religiosi senza religione

L'altro giorno sul giornale ho letto la notizia di quel nonno che si è arrabbiato con il genero perché, per una qualche tradizione religiosa islamica, voleva mostrare ai figli l'abbattimento di un agnello. Tradizione che a quanto mi risulta non va troppo distante da quello che fanno molti cristiani cattolici a pasqua (specifico perché pare che in Italia la gente pensa che i cattolici siano gli unici cristiani, mentre ricordo che ci sono un migliaio di religioni cristiane al mondo), tornando a noi: questo signore arrabbiato (probabilmente cattolico) magari è un animalista per cui potrebbe essere contro la violenza e la crudeltà contro gli animale (principio di per sé giusto), ma poteva anche non essere contro tale azione, magari era solo contro il fatto di farlo davanti ad i figli, per non traumatizzarli (poveri bimbi, chissà come sarebbero cresciuti con questa immagine in testa?).
Non ho ben capito la cronologia dei fatti, ma data la sua indignazione, questo bravo nonno, ha ammazzato il genero....azione sicuramente cristiana, non violenta che non influenzerà di certo i figli.... esatto.
C'è da dire anche che il bravo papà islamico spacciava la droga e non era uno stinco di santo (per quanto ne so i principi islamici sono non violenti e dovrebbero essere con tre queste cose) che tra l'altro usava quei soldi per mantenere il suocero, tra l'altro.
Diciamo che il vecchio non ci stava più con la testa e ha trovato il primo pretesto che capitava per fare una cosa che aveva pensato da tempo.
Ma oggi l'argomento è la religione. Ci sono persone che dichiarano di far parte di una certa chiesa o religione, senza però seguire o nemmeno credere hai principi che insegnano (generalmente buoni principi), o magari si fa battezzare solamente per vantaggi lavorativi o per cercare un/a ragazza/ragazzo. Come da bambini si sceglieva una squadra di calcio da tifare, senza conoscere niente magari, solo perché era quella del padre o dell'amico, da grandi lo fanno con la religione: i miei erano cattolici quindi sarò cattolico pure io... anche se in verità non credo in dio.... che ragionamenti sono?e sono sicuro che molti la pensano così. Infatti fino a poco tempo fa risultava che l'80% degli italiani era cattolico, eppure le chiese son vuote. Se chi non ci crede o cambia religione chiedesse di farsi togliere dai registri, basta una semplice lettera e forse si può fare anche via internet, allora la percentuale sarebbe più realistica e magari l'Italia si darebbe una svegliata su un paio di cose.

lunedì 14 ottobre 2013

Tasse per non alzare le tasse....

Si sa che l'Italia è un paese pieno di tasse e ultimamente volevano alzare le tasse per  non alzare l'iva, ma è andata male così l'iva si è alzata... e anche le tasse. Ma sì, intanto noi paghiamo, chi paga, il 60%... neanche gli schiavi nell'antico Egitto pagavano così tante tasse mi sa. Ora che vogliono addirittura salvare l'Alitalia facendola comprare dalle Poste...quindi essendo di stato vogliono usare i nostri soldi per rimediare agli errori dei manager che intanto si sono intascati i soldi (mica pochi) e non vogliono tirarli fuori per salvarsi le chiappe (tra l'altro, se anche voi siete contrari a questa manovra potete firmare la petizione qui http://chn.ge/17pXGnc)
Il fatto che il principio "Panem et circenses" funziona benissimo, che "c'è crisi! c'è crisi", ma finché c'è la partita la sera va bene così, anche pagare sky oltre al canone rai (che inizialmente si pagava per non avere la publicità, adesso si paga perché è una tassa sul possesso di tv, anche se la usi come ferma carte).
Per fortuna che ancora qualcosa possiamo fare, ci sono iniziative che aiutano noi poveri consumatori sia per farci risparmiare che magari guadagnare pure ( vedi http://tomeetoo.com/landing/smisback@gmail.com ) chissà che questo ci aiuti a superare sta crisi... se poi i politici la smettessero di litigare, si abbassassero lo stipendio e non aiutassero  società che falliscono tipo l'alitalia o peggio ancora le banche, magari questa crisi sarebbe anche già passata...

martedì 1 ottobre 2013

Viabilità insensata

Dopo un lungo periodo che non prendevo la macchina, a causa del mio lavoro estivo, mi sono reso conto delle bizzarrie assurde del nostro sistema segnaletico in strada, soprattutto i limiti di velocità.
Incominciamo da questi, visto che se ne trovano a bizzeffe.
Sicuramente sarà capitato anche a voi di trovare un limite di velocità di 50 chilometri orari in una strada perfettamente diritta con due carreggiate comode e spaziose, e se la strada è libera si può andare tranquillamente ai 70-80. Proprio stasera tornando a casa percorrevo una strada del genere, la curva che avrei dovuto fare ai 50 l'ho eseguita agli 80 senza nemmeno accorgermi che stavo superando il limite. Poi sbuca da una strada secondaria un tizio che ha deciso di seguire i segnali e ci tocca rallentare, speriamo che acceleri, ma niente, allora ci sale il nervoso e superiamo quando c'è il divieto e così ci mettiamo in situazione pericolose e possibili incidenti. Se il limite fosse un po' più alto non ci verrebbe il nervoso e gli incidenti sarebbero limitati.
Penso infatti che quei cartelli siano stati messi negli anni 50 quando le macchine perdevano la tenuta di strada ai 60 all'ora ecc. Penso che ci sia il bisogno di un aggiornamento.
Probabilmente quando ci saranno tutte le macchine elettriche troveremo ancora cartelli con scritto "a sbarre abbassate spegnere il motore", non so se mi spiego...
E i semafori pedonali? Ne vogliamo parlare?
A parte che a Vicenza tolgono i semafori per fare rotonde per poi mettere un semaforo pedonale appena fuori, così basta un pedone che schiaccia il bottone e ferma il traffico per 30 secondi, anche all'interno della rotonda.
Poi ci sono i semafori che tu schiacci, da bravo pedone, e diventa verde dopo 10 minuti, così tu dopo 3 che aspetti ti innervosisci e passi con il rosso, magari intanto arriva un tizio in macchina a tutta velocità che non si ferma perché è lui ad avere il verde mica tu, sfigato di un pedone che non sei altro, e si creano gli incidenti.
Forse dovremmo ricordare a qualcuno che i semafori pedonali servono in città come New York, Londra, Beijin, dove ci sono milioni di pedoni e milioni di macchine e se quest'ultime dovessero fermarsi per ogni pedone non si andrebbe più avanti. A Vicenza, come in molte altre città italiane penso, basterebbe che gli automobilisti si fermassero e lasciassero passare i pedoni, come da codice stradale, tanto per ricadere sul fatto di rispettare le leggi, argomento tanto a cuore agli italiani quando si parla dei politici... già.
Tornando a parlare della strada... ma c'è qualcuno che sa usare le corsie d'accelerazione o si fermano tutti come un dare la precedenza?
Lasciamo perdere va.

Ora quando prendete la macchina, provate a fare attenzione a queste cose, magari ne trovate altre.

domenica 28 aprile 2013

Martial Art Festival Show 2013

Finalmente uso il blog per quello che avevo pensato di usarlo, cioè un breve reportage su allenamenti e manifestazioni o viaggi... però anche il resto non è male.
Ad ogni modo questo week end (27-28 Aprile) sono stato a Rovereto  per il Martial Art Festival Show per fare qualche esibizione.
Purtroppo quest'anno gli organizzatori sono stati un po' sfortunati, molte persone che dovevano esibirsi il sabato non potevano. Alcuni hanno disdetto per sino la mattina del sabato, per cui Io, che inizialmente dovevo esibirmi con il Parkour il sabato e con lo Shaolin la domenica, mi sono ritrovato a fare 2 uscite di Shaolin anche il sabato.
Ora, è da settembre che sono praticamente fermo per il mio ginocchio, cartilagine in consumazione, quindi in questo momento sono monouso: faccio un'esibizione e poi posso essere buttato nel cassonetto.
Durante il pomeriggio gli altri ragazzi del Parkour (dei grandi veramente) si sono allenati come delle bestie, mentre io ad ogni salto che spingevo troppo mi veniva un dolore lancinante al ginocchio, così non ho fatto molto.
La sera inizia con la danza dell'unicorno fatta da una scuola di Viet Vo Dao (è la danza del leone, ma c'aveva un corno... mitologia vietnamita?), per secondo delle ballerine del ventre, poi le mie due forme di Shaolin ed infine il Parkour... per fortuna che in mezzo ad ogni esibizione c'era un pezzo cantato da una cantante molto brava (Hasna Doubiani) così ho potuto prendere fiato e cambiarmi pure per l'ultima esibizione, ma comunque per il parkour ho proprio fatto presenza in mezzo ai backflip, gainer e precision da paura (ovviamente c'era molto freerun visto che avevamo pochi attrezzi in un palazzetto dello sport e dovevamo fare un po' di spettacolo :P )
La notte ho fatto fatica a dormire per il dolore al ginocchio.
La domenica invece c'erano tante scuole di arti marziali, io praticamente non ero associato a nessuna scuola questa volta, anche il mio amico Jacopo Forza era solo e abbiamo chiuso noi la mattinata di esibizioni con le nostre forme acrobatiche... e abbiamo pure riaperto al pomeriggio con un combattimento prestabilito creato apposta per l'evento.
Peccato che per un piccolo problema tecnico non sia stato ripreso, mannaggia, spero di recuperarlo in qualche modo.
Le ultime esibizioni sono state quella della scuola shaolin di rovereto e un esibizione di capoeira e danze brasiliane... con ballerine brasiliane, quel che si dice "chiudere in bellezza".
Il ginocchio mi duole ancora, però mi sono divertito, spero di tornare presto in forma per esibirmi al meglio l'anno prossimo.

giovedì 28 marzo 2013

Psicologia femminile

Non so chi legga il mio blog, se siano più uomini o donne, ma volevo condividere quello che ho imparato nella vita.
In passato mi hanno dato del materialista o superficiale perché rifiutavo l'attenzione di ragazze che non mi attraevano, io non giudico mai nessuno, so benissimo che quello che è bello per me potrebbe non esserlo per gli altri, ma se non mi attrae, per quanto intelligente, simpatica e caratterialmente affine, mi manca comunque uno stimolo.
Eh ma poi la bellezza svanisce con il tempo, meglio che ne trovi una con cui puoi parlare... dicevano, quelli che stavano insieme a delle belle ragazze (o ragazzi)...
Magari le donne non guardano queste cose. Si certo.
Forse a non tutte importa l'aspetto fisico, ma ci sarà sempre qualcosa che fa pendere l'ago della bilancia. Vai da una donna con l'uomo fisicamente perfetto, simpatico intelligente, ma che non abbia un lavoro o un modo per mantenere una famiglia.
Eh ma l'amore supera ogni ostacolo. Dipende.
Gli uomini e le donne non sono così diversi, sotto certi aspetti. Sì, il modo delle pensare delle donne è molto più complicato, ma sto cominciando a pensare che non sia veramente un fattore genetico, lasciate che gli psicologi dicano quello che vogliono, ma faccio meglio io più cose contemporaneamente che certe donne. Ho visto ragazzi fare ragionamenti intricati tanto quanto quelli femminili.
Cresci una bambina come un bambino e alla fine avrà un modo di pensare diverso.
Tante volte la vedo proprio come una scusa.
Anche il fatto che gli uomini parlano meno delle donne, anche quello è cultura, la maggior parte delle donne parla di cose inutili perché sono state cresciute da altre donne che volevano parlare di cose inutili.
I bambini crescono giocando a guardie e ladri e tornati a casa non raccontano l'inseguimento istante per istante...
Ribadisco, ci sono uomini che parlano tanto e donne che preferiscono non parlare.
Visto che arriviamo all'argomento "parlare" e le donne che si vantano tanto perché usano 10.000 parole al giorno, però quando ci sono dei problemi stanno zitte. Non sia mai che se chiedi loro come stanno e hanno un problema te lo dicano. Vabbè non voglio cadere sui soliti cliché, però vedo tanti problemi di comunicazioni. Intanto se tu donna (possibilmente la mia donna) c'è qualcosa che vedi in me come un difetto, non te ne stai zitta aspettando che cambi da solo o che magari ti ci abitui, o mi lasci perché non siamo compatibili: me lo devi dire!
Ragazzo: c'hai questo atteggiamento che non collima molto con il mio carattere, forse è un problema mio? Parliamone. Poi sarò io a decidere se quell'aspetto, quel lato del mio carattere, è tanto importante per me ho se posso anche cambiarlo.
Se una ragazza mi dice: sei troppo basso. Ovvio che non ci posso fare nulla. Se mi dice: guarda mi da fastidio che leggi ancora i fumetti a trent'anni. Vediamo, ti da veramente fastidio o è una scusa per scaricarmi? Posso smettere di leggerli. Se poi mi lasci però fai proprio una brutta figura.
Devo essere onesto, mi sono trovato in passato a dover lasciare ragazze perché non provavo nulla, e quella sarebbe stata la frase giusta da dire: non possiamo stare assieme perché non provo nulla per te. Dura, sì, ma onesta. Provare ad addolcirla con: razionalmente so che potremmo stare bene assieme, ma c'è qualcosa di irrazionale per cui non riesco a legarmi... più o meno la stessa cosa, dai.
La peggiore? Non è colpa tua, è colpa mia! Tu sei perfetto, sono io che sono fatta male! Soprattutto se c'è veramente qualcosa che non va come visto nei casi precedenti.
Ragazzi: incominciamo a parlare chiaramente l'un l'altra che così ci saranno meno cuori infranti.
Poi ho visto gente sposata lamentarsi che il proprio compagno non gli capisce e poi vedere che anche loro non lo capiscono.
Il problema è sempre quello che esiste anche prima di sposarsi, esiste in tutte le conversazioni e cioè: capire quello che vogliamo capire e non quello che ci viene detto, e poi non ascoltare affatto ma aspettare il proprio turno per parlare (per che quello che dobbiamo dire noi è più importante di quello che dice l'altro, giusto?).
Ah! Un'altra cosa che da veramente sui nervi. Lo fanno spesso le donne, ma l'ho visto fare anche da uomini: non rispondere ai messaggi così l'altro smette di scriverti!
Ma che cavolo! Sono un T-Rex che se non vedo movimento poi me ne vado?
E' tanto difficile scrivere: non per essere rude, ma non mi va di parlarti, addio.
Probabilmente vi chiederanno perché, se non avete nessuna ragione se non il fatto che non vi interessa assolutamente intraprendere una qualche tipo di relazione, seppur platonica, con il tipo, scrivete semplicemente: ho di meglio da fare. Ciao.
E ragazzi, se una tipa vi scrive così: basta. Non è che state li a chiedervi il perché ed il percome: non vi vuole nemmeno parlare, punto.
Spero che non si sia offeso nessuno, anche se la verità fa male, ma accettarla è il primo passo del miglioramento.
Miglioriamo il nostro mondo!!!!

martedì 26 marzo 2013

Morale ed Etica

Non sono di turno stanotte, ma mi era venuta voglia di scrivere qualcosa, più che altro ispirazione. Stavo pensando un po' alla morale, il bene ed il male, giusto e sbagliato.
Tante se ne sono dette e tante se ne dicono, tutti lo vediamo che le cose sono cambiate con lo scorrere degli anni,  basta pensare che quello che una ventina di anni fa sembrava uno scandalo oggi pare la normalità.
I ragazzini che una volta a 11 o 12 anni pensavano a giocare a calcio o cosa, oggi pensano alla discoteca e allo smartphone.  Ho sentito di una ragazza che offriva soldi per ammazzare una coetanea, ed un ragazzo che l'ha fatto.
Sembrano cose da film, ma stanno accadendo, sono attorno a noi...
Poi ho pensato, ma chi ha deciso cosa è morale e cosa no? Una volta si aspettava ila prima notte di nozze per andare a letto con una donna, sennò era amorale, oggi ti ridono dietro se lo fai... è cambiata la morale? Quindi prima era sbagliato ora invece no?
Quindi se oggi è amorale portarsi a letto una minorenne magari fra qualche anno avremo coppie di quindicenni che stanno con trentenni, che male c'è, non è amore anche quello?
Magari faranno anche qualche legge perché sia legale ammazzare qualcuno, tanto basta mettersi d'accordo e se alla maggioranza va bene diventa una cosa moralmente accettata, mi pare.
Una volta c'era il matrimonio... adesso a pensarci bene sposarsi non conviene: intanto non è più amorale se si convive, anzi ti danno pure gli stessi diritti, ma puoi lasciare il tuo compagno quando vuoi senza nessun dovere, risparmi i soldi della festa di matrimonio, et voilà!
Se la morale e l'etica sono cose che stabiliscono gli uomini.... siamo proprio messi male ragazzi, andrà sempre peggio.
Io credo però che ci sia qualcosa di superiore, un etica e una morale universali ed eterne che non seguono le mode e non terminano in questa esistenza terrena.
Pensateci bene: aiutare gli altri, se non ci fosse qualcosa di più di tutto questo che abbiamo attorno, sarebbe una sciocchezza... e anche se molti non ci credono, in fondo al loro cuore sentono che è così perché è qualcosa innato in noi, qualcosa di eterno: senza inizio e senza fine, che se lo seguissimo più spesso ci porterebbe a fare cose grandiose e ci eleverebbe sopra il livello delle bestie...

giovedì 21 marzo 2013

Giornalisti, effetto domino e coerenza

Ancora non ho speso una parola per la categoria dei giornalisti, parlo di tutti: quelli che scrivono e quelli che stanno in TV.
Anche loro, se non principalmente loro, hanno avuto e tuttora hanno una grande influenza per la crisi che c'è ora in atto.
La crisi c'è in tutto il mondo, certo, ma intanto è l'Italia che va a picco. In Giappone, se non sbaglio, il debito pubblico è il doppio rispetto quello italiano, ma vanno alla grande e non sono in panico.
Se qui il debito aumenta di 0,5 subito tutti i giornali e televisioni a dire che bisogna risparmiare perché non ci sono soldi, il cittadino spaventato non compra più niente, i negozi quindi non vendono niente, le fabbriche quindi producono senza guadagnare, le imprese falliscono e lasciano a casa i cittadini senza più soldi: quindi avevano ragione i giornalisti....NO!
È ovvio che ormai il cerchio è già stato innescato, ma se fin dall'inizio si continuava a fare come sempre fatto, la crisi sarebbe già passata, a parer mio.
Poi i politici non hanno certo aiutato, ma questo è un altro discorso.
Ah, poi la coerenza dei giornalisti, sempre affascinante: nasce una discussione tra un giocatore ed un allenatore, questa cosa ovviamente viene spiattellata da tutti i giornali e poi  l'allenatore, una volta risolta la faccenda, dichiara che è dispiaciuto solamente che la questione è uscita fuori dallo spogliatoio. Il giornalista commenta: ah allora va bene picchiare i propri familiari, basta che rimanga nelle mura di casa... Ma si, portiamo all'estremo qualsiasi cosa, non mi pare abbia lo stesso peso... vabbè ognuno la pensa come vuole...
Il movimento cinque stelle si raduna e non vuole nessuna telecamera, un giornalista furbetto si camuffa con telecamera nascosta per riprendere, poi viene beccato e dichiara: ma n'è valsa la pena!
Mmm qui non estremizziamo quindi, non è come dire: ho ammazzato mio padre per avere l'eredità, ma n'è valsa la pena! No, non lo diciamo, certo. Diciamo solo le cose che ci fanno comodo.
E intanto l'Italia va a rotoli.
La cosa migliore da fare sarebbe quella di evitare i TG e i Giornali e cercarsi le informazioni da mezzi alternativi come internet, dove possiamo avere più punti di vista e farci poi un'idea nostra.
La rivoluzione parte da noi.

domenica 10 marzo 2013

Arti Marziali e Sport da Combattimento

Cominciamo a diversificare un po' questo blog.
I pensieri di oggi riguardano un argomento a me caro: le arti marziali. Sono sempre stato attratto fin da piccolo da queste arti di combattimento, sono poi diventato praticante di Kung Fu Shaolin e ho avuto modo anche di allenarmi in diversi stili.
Ovviamente mi sono interessato anche alla parte pratica, al combattimento vero e proprio e sono arrivato alla conclusione che non esistono competizioni dove si possa veramente mettere alla prova la propria abilità, in quanto quelli che a volte vengono chiamati tornei di Arti Marziali in verità sono tornei di Sport da Combattimento.
Anche quelli dove il contatto è pieno come nel MMA, UFC ecc, dove anche le regole sono portate al minimo per garantire si una più ampia gamma di tecniche, ma preservando comunque un minimo della salute degli atleti (i famosi colpi bassi e dita negli occhi sono sempre vietati).
Ovviamente di quelle regole non possiamo farne a meno sennò risulterebbe un massacro in stile gladiatori romani dove non c'era nessuna remore a togliere la vita ad un uomo.
Rimangono comunque le categorie di peso.
Per una mentalità sportiva ha senso, gareggiare con quelli dello stesso peso, come dire: tra chi ha la stessa forza vince quello più abile.
In questo modo però non si può decretare chi sia il lottatore migliore. Se per strada vengo aggredito, non è che sarà sempre della mia stessa corporatura.
C'è da dire, per essere precisi, che questa limitazione scompare in alcune competizioni dove il limite di peso scompare dopo un certo peso (ad esempio dai 100 Kg in su, dipende dall'organizzazione).
Ma il peso non è solo forza, è anche lentezza, il campione dei pesi massimi teoricamente potrebbe essere sconfitto dal campione dei pesi piuma per via della sua velocità.
Parliamo sempre di teoria.
Una volta in Cina un campione di arti marziali era campione se sconfiggeva chiunque gli si presentasse davanti.
Come alcune testimonianze che abbiamo di Bruce Lee, che non aveva coppe o cinture per dimostrare la sua bravura, ma coloro che lo sfidavano privatamente dichiarano che non importava quanto grosso fosse lo sfidante: lui li menava di brutto.
Mi chiedo: se ci fosse un torneo dove non ci fossero categorie di peso, aperto ad ogni stile di combattimento, quanti sarebbero pronti a mettersi in gioco?
Fatemi sapere la vostra opinione al riguardo con i vostri commenti.

venerdì 8 marzo 2013

Distrazioni

Avevo cominciato il primo post di questo blog pensando di toccare argomenti vari, e anche se fino ad ora pare abbia sempre parlato di religione e politica sappiate che la mia intenzione è ancora quella. Solo che questa settimana l'ispirazione era quella.
Forse un po' colpa di quello che sto leggendo negli ultimi giorni: Siddharta di Hermann Hesse. Una mia amica un giorno mi disse che quel libro faceva parte delle letture adolescenziali e a me mancava... e nonostante mi avesse avvisato che ormai non aveva più senso leggerlo l'ho cominciato comunque.... ma questo non c'entrava proprio con l'argomento di cui volevo parlare.
Quello che volevo dire e che sempre più mi rendo conto quanto la vita sia fatta di distrazioni, una dietro l'altra, e la cosa peggiore è che sono le persone stesse a cercarle, distrazioni sempre più grandi, fino al punto in cui non sanno più nemmeno da cosa volevano essere distratti...a volte poi capita che si abbia un momento di lucidità e con sguardo chiaro si attraversano queste distrazioni che come bolle di sapone scompaiono e non rimane più nulla.
Da cosa ci si vuole distrarre?
Probabilmente dalla vita stessa e la riflessione di quale scopo abbia, perché quando vai a lavorare ogni giorno solamente per sopravvivere, e far sopravvivere la propria famiglia, magari con rinunce e sforzi, pensare: perché? Ma soprattutto non trovare la risposta, sicuramente può causare grande tristezza e, come tristemente accade a volte, un crollo psicologico che può portare ad atti estremi.
Chi non ha vere e proprie difficoltà, vive bene, comunque non vuole pensare a queste cose, meglio cercare un divertimento, qualcosa che gli faccia pensare ad altro: la TV fornisce tanti spunti, gossip, politica, Grande Fratello... Meglio discutere per ore della scelta di un allenatore che dello scopo della vita.
Per fortuna non tutti sono così. Per fortuna c'è anche qualcuno che ci ha pensato, ha chiesto e ha ottenuto una risposta e l'ha condivisa con molti altri.
Avere uno scopo più alto da senso alla moralità, fa vedere le cose nella giusta prospettiva e ci aiuta a vivere meglio... e a sopportare le prove della vita.
Perché se mi svegliassi all'interno di un'aula di scuola, non sapendo perché sono lì, e magari non sapendo nemmeno perché dover affrontare tutti quei compiti, ci ritroveremmo poi di fronte all'esame di maturità impreparati, rimpiangendo tutte le volte che ci siamo distratti anziché studiare...
Se invece il nostro obbiettivo fosse il dottorato, riusciremmo a vedere quei compiti non più come degli ostacoli alla nostra felicità, ma delle prove da affrontare per crescere e raggiungere una felicità maggiore.

mercoledì 6 marzo 2013

La piccola Sofia e sacerdoti d'Egitto

Questa sera al telegiornale hanno parlato della bambina, Sofia, affetta da questa malattia degenerativa, che a soli tre anni le sta paralizzando il corpo e piano piano la sta uccidendo.
A quanto pare non era la prima volta visto che già Celentano ha fatto un appello a quanto pare...per cosa? Effettivamente chi non ha sentito la storia si trova un attimo perso.
I genitori della bimba avevano chiesto di curarla con le staminali e i dottori (e anche i giudici se non sbaglio) avevano dato il consenso per farla. Fantastico! La piccola aveva ripreso a muovere le manine quando i giudici ci ripensano: la cura non è ancora stata testata a sufficienza perché possa essere usata, la legge lo proibisce e quindi devono interrompere la cura.
D'altronde mica possono andare contro la legge, no? Metti caso che poi fra quarant'anni alla piccola Sofia cresciuta e magari sposata con figli le viene un cancro per colpa della cura con le staminali, i poveri giudici vogliono avere la coscienza pulita...
Come dire: c'è una legge contro gli Ebrei? Il comandante mi dice di azionare il gas? Ho obbedito quindi ho la coscienza pulita...
Esatto.
Sembra che le leggi vengano applicate per le cose sbagliate, soprattutto quando basterebbe usare un po' di buon senso per fare la cosa giusta.
Mi aggancio a questo fatto che coinvolge la sanità e legge (in questo caso italiane) per aprire un discorso più ampio.
L'ignoranza.
Aspettate, non fraintendetemi, continuate a leggere.
Recentemente sto soffrendo di un male al ginocchio, così sono andato a farmi vedere da un dottore che mi dice cos'è e mi prescrive un rimedio. Dopo qualche mese il dolore non passa, vado da un altro dottore che mi dice che ho una cosa diversa e mi prescrive un altro rimedio.... mmm, non penso di essere l'unico ad aver pensato che nessuno dei due sappia esattamente cos'ho e che entrambi mi hanno dato una cura che implicava una percentuale che entrava nelle loro tasche, vero?
Il problema è l'ignoranza nel senso che se io potessi sapere da me e sapere quale sarebbe il rimedio giusto da usare, sicuramente sarebbe meglio.
Questo succede con i vaccini, le diete, pensate ad un dottore che non ha molto tempo di visitare una signora e consiglia una medicina per far passare il male, senza eliminarne la causa... ma non solo nella sanità: se non sappiamo le leggi non possiamo sapere se vengono applicate.
Così come facevano gli scribi e i sacerdoti egiziani, che detenevano la conoscenza e con quella tenevano il popolo al guinzaglio, così nuovi sacerdoti moderni tengono a  bada le masse.
Sicuramente ora abbiamo tante più possibilità per cercare informazioni e molto più libere di un tempo, ma non sediamoci sugli allori, perché non siamo gli unici a sapere come stanno le cose e c'è chi a molte più risorse di noi per fare andare le cose come desidera.

Italia: Politica e Cattolici

Avevo detto che avrei scritto qualcosa anche sulla politica, ed eccomi qua.
Volevo partire da quella statistica che dice che il 70% o 80% degli italiani è cattolico, quindi visto che i politici sono italiani, si presuppone che il 70 o 80 per cento dei politici sia cattolico, come il resto degli italiani.
Visto che uno degli insegnamenti di Paolo, nella prima lettera ai Tessalonicesi, è:  cercare di vivere in pace, di fare i fatti vostri e di lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato di fare, affinché camminiate dignitosamente verso quelli di fuori e non abbiate bisogno di nessuno.
Viene da pensare due cose: o le statistiche sono sbagliate o i cattolici non sanno veramente a cosa credono.
Claudio Bisio al Festival di San Remo ha detto una cosa intelligente però: il problema sono gli italiani. Provate a pensare alla vostra vita, se fosse filmata e paparazzata, se ogni errore finisse in televisione: che cosa si potrebbe dire di voi? Cosa direste voi di voi stessi?
Se ogni volta che vado a comprare qualcosa o a cambiare tariffa del telefonino devo controllare ogni minima parte del contratto perché in qualche modo il commerciante cerca di fregarmi i soldi, come posso pretendere che i politici non facciano lo stesso?
Se posso fregare 10 euro quando ho la possibilità di fregarne 10 milioni perché dovrei farmi uno scrupolo?
La verità è che gli italiani (non tutti, di certo) sono invidiosi dei politici, perché vorrebbero essere al loro posto a guadagnare senza lavorare (pensioni di invalidità fasulle, raggiri ecc), ad avere una vita sessuale senza limiti (qua non faccio nemmeno esempi), e tutto il resto.

Forse la soluzione sarebbe sarebbe proprio quella suggerita da Bisio, che ci fossero politici di un'altra nazione a governare sull'Italia, magari potremmo diventare territorio svizzero, in modo che anche i posti pubblici siano allo stesso standard.
Se poi le cose andassero male lo stesso, almeno avremmo provato qualcosa di diverso, perché facendo sempre le stesse cose otterremo  sempre gli stessi risultati.


domenica 3 marzo 2013

Primo Post

Per lungo tempo ho indugiato nell'utilizare un blog perché semplicemente non sapevo cosa avrei potuto scriverci dentro.
Cos'è cambiato?
Ho un lavoro notturno non particolarmente impegnativo, per cui ho molto tempo da impiegare.
Questi sono quindi pensieri notturni dovuti alla stanchezza e alla noia :P
Penso che comunque proverò ad utilizzare seriamente questo mezzo scrivendo articoli e pensieri di vari argomenti: arti marziali, fumetti, cosplay, psicologia, misteri e tutti quegli argomenti che potrebbero passarmi per la mente.

In questi giorni, per esempio, si parla molto di politica e del papa che ha lasciato la posizione di papa.
Mi chiedo: se all'interno di una chiesa ci siano divisioni sulla dottrina da parte delle stesse autorità che dovrebbero guidare i fedeli... come si fa a dichiarare che sia ispirata dallo Spirito Santo?
Domanda di riflessione.
Buona continuazione,